Sede Reggio Emilia
Indirizzo
Via dei Templari 2
42100 Reggio Emilia (RE)
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Orari di apertura
Mercoledì ore 16,30-18,30 – Sabato 10,00-12,00
LA STORIA
Chi ha letto la storia dell’UNITALSI conosce anche G.B.Tommasi, il giovane romano disabile e disperato che ha dato inizio alla organizzazione stabile dei pellegrinaggi a Lourdes con gli ammalati. Probabilmente qualcuno ricorda anche il nome di mons. Giacomo Radini Tedeschi, al quale Tommasi consegnò la pistola con cui intendeva originariamente suicidarsi nel corso del pellegrinaggio a Lourdes, in dispregio di quel luogo.
E’ interessante scoprire poi che Radini Tedeschi aveva cominciato a promuovere i pellegrinaggi a Lourdes molti anni prima di quel 1903 e che con lui viaggiava sempre il conte Gaetano Castellani Tarabini di Carpi, ma residente ad Albinea nel reggiano. Il Tarabini, insieme al suo parroco, a partire dal 1889 e per 25 anni promosse energicamente nel reggiano i pellegrinaggi a Lourdes, raccolse le adesioni e guidò diversi viaggi con la sua qualifica di ospitalier.
Sempre il Tarabini collaborò alla costruzione del santuario dedicato a Nostra Signora di Lourdes (1896/1899) nella collina sopra Albinea: il primo tempio in Italia dedicato alla bella Signora e il suo abside è interamente occupato da una grande riproduzione della grotta.
La sfilza dei cognomi elencati dice già da sola che in quei tempi chi si poteva permettere un pellegrinaggio a Lourdes erano i nobili. Un viaggio durava 15 giorni, il costo altissimo e i disagi impressionanti. “…Ci avevano dati i vagoni francesi più scalcinati, a vetri rotti, privi di intercomunicanza, di acqua, di illuminazione… i ferrovieri insolenti contro i Macheronì…”.
Le polemiche, anche tra credenti, erano le stesse di oggi: “Non c’è bisogno di andare a Lourdes per pregare la Madonna che può fare ovunque, ove lo voglia, dei miracoli…”. Nonostante tutto, però, la popolarità di Lourdes cresce, anche aiutata dalle agevolazioni economiche e assistenziali agli ammalati concesse ormai in forma strutturata. E’ così che nel 1924 avviene la prima guarigione prodigiosa di una reggiana: è Artenice Zaccarelli. Di lei sono state pubblicate foto con la testa innaturalmente piegata di lato dalla malattia, e altre foto che la vedono eretta e raggiante, mentre i testimoni raccontano di averla dovuta chiudere nella basilica del Rosario per sottrarla all’entusiasmo degli altri fedeli.
Negli anni 30 del novecento migliorano un poco le condizioni di viaggio e nel 1932 viene promossa la creazione delle sottosezioni diocesane in Emilia Romagna, almeno nelle diocesi lourdianamente già attive, tra cui Reggio. La successiva guerra distruggerà parte della documentazione di quegli anni, tuttavia è stato recuperato un libretto bancario del 1935 intestato alla sottosezione di Reggio, dal quale sono state prelevate cifre destinate al pagamento di viaggi per gli ammalati. Possiamo dunque far risalire la fondazione della sottosezione di Reggio a quell’anno. Le cronache di quei tempi narrano di sospensioni dei pellegrinaggi per pandemie (colera) e per eventi bellici. Con disagio dobbiamo drammaticamente ammettere che la storia si ripete, ma possiamo anche registrare le successive rinascite. E’ con una nota di speranza dunque che guardiamo con gratitudine al passato e mettiamo tutta la fantasia, la passione e l’energia per costruire il presente. Ed è qui, nel presente, che misuriamo la forza della Provvidenza che ci sostiene.