Sede Ferrara

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Sezione Sottosezione Ferrara

LA STORIA

La storia della sottosezione di Ferrara  inizia con la sua costituzione  nel Maggio 1935 con approvazione dell’Arcivescovo Monsignor Ruggero Bovelli.

L’Avv. Devoto ed altri componenti del Consiglio, guidano i Pellegrinaggi a Lourdes ed a Loreto, fino alle soglie dell’ultimo conflitto mondiale.  Nel 1946 il Dr. Giuseppe Bottoni assunse l’incarico di riorganizzare le file unitalsiane ed, a tale scopo, collaborò con il Frate agostiniano Padre Tommaso Alessandrini. Ma solo nel 1950 fu nuovamente formato il Consiglio che tornò ad essere presieduto dall’Avv.Giuseppe Devoto. I due promotori della riorganizzazione ebbero l’incarico di Segretario ed Assistente Spirituale. II Dott. Bottoni resterà Segretario sino al 1985. Nel Luglio del 1954 riceverà a Lourdes anche la medaglia di bronzo dell’Hospitalité.

Nel 1952, anno della morte dell’Avv. Devoto, fu lo stesso Arcivescovo di Ferrara, Monsignor Ruggero Bovelli, ad assumere la Presidenza della Sottosezione, tenendola fino alla morte nel 1954. Fu un atto di amore alla Vergine e verso quegli ammalati alla cui schiera ormai apparteneva.

Fu una potente indicazione al gregge a lui affidato, a quanti soffrivano, a quanti avessero potuto dedicarsi ad aiutare chi avesse voluto incamminarsi sui percorsi della fede.

Fu quindi la volta della Presidenza di Monsignor Camillo Bedeschi, prima Segretario Arcivescovile e poi Vicario Generale dell’Archidiocesi, Presidente dal 1954 al 1980, con intervallo dal ’60 al ’65 anni nei quali fu Presidente il Professor Ulderigo Stefani.

Furono gli anni dell’organizzazione ormai stabile, proseguita sotto le presidenze di Paolo Scopa, poi del Dr. Achille Lugli, del Rag. Luigi Faccioli e del Dr. Teodorico Nanni.

Dal 1950, quando non ricoprì la carica di Presidente, Mons. Camillo Bedeschi fu assistente spirituale. A lui si deve il consolidamento della tradizione della Giornata dell’Ammalato in Cattedrale, la cui organizzazione fu affidata all’Unitalsi.

E come non ricordare, fino agli attuali Don Giovanni Pisa e Don Raffaele Benini, l’Assistente spirituale Monsignor Tiberio Bergamini, la cui vita è pressoché trascorsa fra l’Unitalsi, il confessionale di penitenziere e la cappellania delle carceri cittadine.

Da ricordare anche la costituzione dell’Unitalsi a Comacchio ed in Montecatini con l’attivo ed indimenticabile  Passarelli Marino.

Testimonianze importanti della vita unitalsiana  stanno nei tanti rapporti che i volontari hanno intrattenuto con chi, interrogandosi sulla fede e sulla felicità, ha occasionalmente deciso di partecipare ai pellegrinaggi. Non è stato infrequente che dalle file unitalsiane siano stati creati gruppi che si sono dedicati ad aspetti di volontariato a favore di particolari forme di handicap:  ad esempio è nato il gruppo “Amicizia”, mentre altri soci svolgono servizio attivo nel Gruppo “Aias” ed altri ancora sono impegnati nella Caritas diocesana.

Tanti i volontari che non ci sono più ma che hanno lasciato, con la loro testimonianza di grande fede ed impegno, un ricordo indelebile. Due tra tutti: Augusto e  Brunetto