La Verna: 28-30 luglio 2023

Un esperienza di servizio alla Chiesa dei ‘Poveri’.  Questo è stato il pellegrinaggio che dal 28 al 30 Luglio 2023 abbiamo vissuto a ‘La Verna’ nei luoghi di san Francesco e che ha avuto come tema “Maestro insegnaci a pregare”.

Cinquanta i partecipanti della regione da Sassuolo, Modena, Bologna, Ferrara, Imola, Cesena e Ravenna di cui dodici disabili. 

I Santuari sono il luogo in cui il camminare insieme si fa stupore e concretezza, tenerezza e fatica, domanda di senso e risposta. Anche quest’anno si è sentito il richiamo a riprendere il cammino verso i Santuari cari alla storia unitalsiana: La Verna è stato uno di questi. Sentire di appartenere a Qualcuno e farlo insieme a chi soffre, a chi ha il desiderio di cambiare la propria vita, a chi è in ricerca, ci fa sentire Chiesa.

In questi nostri tempi difficili si ha il bisogno di sorreggersi a vicenda per muovere insieme i passi timidi ma sicuri verso una Meta, verso una umanità dove chi è in difficoltà non viene guardato come un fallito da allontanare, ma una persona che ha potenzialità e bellezza da riscoprire.

Per questo i pellegrinaggi unitalsiani sono davvero la storia nuova che vorremmo costruire: i poveri e chi soffre sono i compagni di viaggio del nostro oggi e del nostro sempre verso quella meta che porta all’incontro con Dio.

La nostra è stata un’esperienza di comunione con chi soffre, con chi è alla ricerca, con i piccoli, con chi non si stanca di camminare cercando Qualcuno che tranquillizzi il nostro cuore. Abbiamo bisogno di amare per capire Chi è l’amore. Abbiamo bisogno di essere pellegrini per capire Chi è il Santuario.

Si può dire che la preghiera è stata la maestra di questi tre giorni. Accompagnati dai frati francescani abbiano cantato la liturgia delle ore dall’ufficio delle letture fino a compieta. Incontri di catechesi sulla spiritualità francescana e sulla preghiera, hanno scandito il nostro tempo. Naturalmente nella massima libertà e con i tempi di ciascuno di noi. Tutto era offerto con abbondanza, ma nulla obbligatorio. Bellissimo il concerto in onore di Fricelli. Indimenticabile il ‘Nessun Dorma’ del tenore Casciarri. Interessante la lettura di un canto del Paradiso di Dante. Grandi insegnamenti le condivisioni con i frati dopo cena sotto le stelle. Vere testimonianze di vita quelle dei frati novizi e di coloro che sono in carrozzella, che hanno aperto il loro cuore e offerto le loro sofferenze con una fede in Gesù che ci ha toccato il cuore.

Semplici e profondi gli insegnamenti sulla preghiera, specie quella francescana, tenuta da padre Francesco Maria, Guardiano del convento di La Verna.

Ci siamo chiesti: perché pregare? Francesco pregava perché si sentiva seguace di Gesù. Si rendeva conto che la preghiera non nasce in noi per i nostri sforzi, ma è opera dello Spirito nelle nostre vite. Ma benché questa preghiera non nasca da noi, impegna tutto ciò che facciamo e ciò che siamo.

In conclusione: possiamo dire che abbiamo avuto una visione: abbiamo visto un esubero di generosità, tenerezza e gentilezza che ci ha fatto pensare al profumo “sprecato” di Maria di Betania per amore del suo amico Gesù.

Siamo tornati a casa…un po’ tristi, ma arricchiti dalla consapevolezza che ci sono tante persone che contribuiscono a rendere il mondo un posto migliore.
L’ingrediente principale di tutto questo è l’Amore. Un grazie alle ‘Mani’ (dirigenti e volontari) che hanno permesso e permettono tutto questo.

Nazzareno P., Diacono e Barelliere