Emozioni-emozioni-emozioni: perché la nostra associazione è fatta di condivisione e bellezza. La prima emozione è quella della bellezza che colpisce arrivando all’isola di Albarella. Un piccolo giardino dell’eden sulla terra, che ha fatto dell’accoglienza il suo vero punto di forza. La gentilezza di questo luogo è stata immediatamente compresa perché noi dell’Unitalsi siamo maestri di accoglienza e gentilezza. Infatti al ritrovarci prima di cena ci siamo accolti l’un l’altro con abbracci, sorrisi e tanto affetto, come sempre accade quando ci si incontra, e ogni volta si comprende quanta affettività alberga nel cuore di ognuno di noi. Capisco sempre di più che il nostro essere riconoscibili non sta nella divisa, ma nella luce calda che esce dai nostri occhi nel momento dell’incontro.
Ed ecco che la formazione ha inizio. I temi proposti sono importanti, per non dire impegnativi, e la domanda che viene spontanea è: Io che non sono addetta ai lavori sarò in grado di metabolizzare quanto mi verrà spiegato? Vedremo! Mi presentano il professor Antonio Nieddu, che soltanto leggere chi è mi viene una sorta di soggezione. Basta una stretta di mano , uno sguardo diretto e subito si è creata quell’empatia di veterani dello stesso percorso. Un medico che prima di essere medico è umanità e gentilezza. Così che anche la malattia terribile come l’Alzheimer se è vissuta nel nome di Gesù, può essere un percorso dolce, bello e appagante. Dalle parole del prof. Nieddu su comprende quanto la nostra associazione sia e stia dentro alla malattia. Senza la malattia non ci sarebbe l’Unitalsi. Particolarmente significativa è stata l’immagine del Cristo dell’impotenza: le braccia siamo noi che possiamo sollevare, abbracciare e consolare chi è nella sofferenza. Persino il tema della morte diventa lieve, spiegato nella sua parte giuridica e soprattutto morale del professor Gianfranco Maglio. Anche nella morte la relazione umana ha una sua continuità. Vita e morte legate da un doppio filo che non si spezza, in questo contesto persino il tema della morte diventa lieve. Ci troviamo a pranzo, ho ancora tante riflessioni a cui dare forma, ma presa dal fantastico buffet e dalla tavolata di amici mi preparo al dopo pranzo perché ci viene offerta la possibilità di una biciclettata per l’isola. Finalmente posso conoscere questo piccolo angolo di paradiso. Comincia il tour con un capofila di eccezione il nostro assistente spirituale nazionale mons. Rocco Pennacchio, e anche questa è una gradevole sorpresa. Una pedalata sana divertente, immersi in una natura all’apparenza incontaminata, per poi rientrare per la seconda parte di formazione. Ho sperimentato con mos. Rocco e tutti gli amici dell’associazione, giovani, meno giovani, la goliardia efficace. Se parliamo di emozioni, una grande è stata scoprire l’amicizia del nostro assistente spirituale. Prima ci ha illuminato e arricchito con una riflessione sul nostro servizio, piena di spunti di crescita e di libertà che a volte dimentichiamo. Dobbiamo ricordare che siamo noi gli artefici delle nostre scelte libere. Ci ha insegnato la ripartizione dei pesi della vita, e il saper entrare sempre nelle scarpe dell’altro, per comprendere meglio e bene il significato di essere prossimi e di fare prossimità. Grande è stato il senso di libertà trasmesso da un’assistente che ha saputo giocare con noi, grazie mons. Rocco.
Ma l’emozioni non sono ancora finite, la serata prevede un concerto rock e anche qui la sorpresa è incredibile. Il gruppo si è raccontato prima con una testimonianza personale di un percorso di vita che dal buio è passato alla luce piena e poi il loro racconto è continuato con la musica, una musica con parole di vita speranza e fede, una musica che guarda il sole, la luce il positivo. Si conclude con questo breve racconto una giornata la cui ricchezza meriterebbe pagine su pagine. Una giornata e una serata rare da incontrare tutta insieme. Una vera ode alla vita.
Ringrazio l’amica collega Renata Stevan, Roberto Maurizio, Enrico Brocanello e tutto il triveneto per aver organizzato un incontro che rimarrà nelle cose belle e nella storia dell’Unitalsi.
Annamaria Barbolini – Pres. Emilianoromagnola